"La radura piange"
Aggiornato il: 14 ott 2020
Cara mia, spero tu senta il calpestio,
spero tu senta il rumore della terra
sotto alle suole delle mie scarpe lise,
sotto alle suole delle mie scarpe lise.
Il terriccio è umido, ma io mi ci siedo.
Cara mia, spero tu senta il crepitio
delle foglie che ho calpestato
solo per giungere fin qua.
C’erano pure degli insetti
che posavano come modelli
sopra a fiori e sopra a pietre,
ma di loro non resta nulla.
Cara mia, ora sono morti,
com'è morto quell'amore
che amore, forse, non era.
Eppure, ci rendeva giovani.
Talvolta, noto resti d’animali
e io mi illudo siano resti del mio cuore.
Travolta, tu che fosti speciale,
travolta, dalla malinconia che provavo
E nella radura, cara mia,
mi siedo e ascolto il tempo.
Il terriccio è ancora umido
e gli animali sono morti
Lei ha ancora paura,
lei è ancora bambina,
lei è ancora morente:
possiamo dir che esiste?
Cara mia, possiamo dir che esiste?
Nella radura è accertato
che il terriccio sia umido.
Ma parlando di lei, si tratta di vita?
Mi alzerò solo quando
avrò delle risposte.
Mi alzerò solo quando
tu mi risponderai.
Mi alzerò solo quando
avrò parlato di tempo
con il tempo.
E avrò parlato di lei.
Cara mia, io mi alzerò soltanto quando
il passato sarà un po’ meno pesante
e questa mia tetra malinconia
non farà piangere il cielo.
